Non c’è dubbio che quando si parla del carro attrezzi si fa riferimento a un mezzo decisamente particolare e speciale, che viene utilizzato nell’ambito del soccorso stradale. È capitato a tutti di essere protagonisti di un sinistro piuttosto che di aver osservato, anche solo per caso, l’intervento di un simile mezzo, atto ovviamente alla rimozione dei veicoli incidentati o che intralciano la carreggiata, perché magari hanno avuto un malfunzionamento e non sono più in grado di ripartire.
In tal senso, va detto che di carroattrezzi ce ne sono varie tipologie, che si differenziano, in sostanza, per il tipo di intervento che devono andare a svolgere e che viene offerto da società apposite. È chiaro che si tratta di un servizio che si può contattare ad ogni ora: è sufficiente chiamare un carroattrezzi Torino 24 ore e la macchina viene rimossa in men che non si dica dalla carreggiata anche nel caso in cui l’incidente fosse avvenuto nel bel mezzo della notte.
L’invenzione del carro attrezzi
Questo particolare e speciale mezzo adibito al soccorso stradale è nato nel corso del 1916. Merito di Ernest Holmes, americano che ebbe la geniale intuizione di realizzare un mezzo adeguato per poter effettuare il recupero, ma anche la rimozione, piuttosto che il trasporto di vetture, sia nel caso in cui abbiano avuto qualche malfunzionamento, sia nel caso in cui si fosse verificato un sinistro. Sotto il profilo tipicamente regolamentare, ecco che il carro attrezzi si deve far rientrare nell’ambito degli autoveicoli ad uso speciale, dedicati come dicevamo in precedenza, al soccorso stradale.
Le diverse tipologie di carro attrezzi
Sono due gli aspetti che vanno a incidere maggiormente, ovvero la destinazione d’uso e l’equipaggiamento di cui dispone. Di conseguenza, possiamo trovare i carro attrezzi definiti a braccio. In questo caso, si tratta di mezzi che vanno a sfruttare un apposito braccio, piuttosto che un’asta, per portare a termine dei particolari interventi di recupero di auto o altri mezzi che sono finiti all’interno di argini o fossati, in cui non c’è altro modo di intervenire in sicurezza.
È interessante mettere in evidenza come alcuni modelli di carro attrezzi a braccio si caratterizzano per essere dotati di un’asta fissa, mentre in altri casi hanno installato un braccio che ha la forma di una “A”, il cui movimento è possibile facendo leva su un perno. In altri casi, nei modelli più vecchi, c’è anche un sistema di tubi telescopici che vengono azionati tramite un processo idraulico.
Tra i modelli più diffusi di carro attrezzi troviamo certamente anche quelli denominati “alzaruota”. Stiamo facendo riferimento, in sostanza, alle nuove generazioni del tradizionale carro attrezzi dotato di un gancio e di una catena. In questo caso, viene impiegato un importante giogo di metallo che ha lo scopo di sollevare la vettura in alcuni casi sulle ruote posteriori e in altri su quelle anteriori.
Tra le varie tipologie di carro attrezzi troviamo certamente anche quelli dotati di piattaforma mobile. Si tratta di mezzi che possono contare sulla presenza di una pedana in ferro di notevoli dimensioni, che viene collocata solitamente sul retro. Questa pedana, sfruttando un apposito sistema idraulico, è in grado di inclinarsi fino ad arrivare a toccare il suolo, in maniera tale da consentire alla vettura di essere trainata al di sopra della pedana. A questo punto, quest’ultima può essere immobilizzata in maniera definitiva grazie all’impiego di vari tiranti.
Un’ultima tipologia di carro attrezzi è quella definita “integrata”. In questo caso, si tratta della perfetta combinazione tra i modelli alzaruota e quelli dotati di apposito braccio meccanico. In questo caso, spesso vengono usati per spostare veicoli che occupano in maniera illecita il suolo stradale, come ad esempio quando si tratta di rimuovere una vettura da un luogo dove si trova in sosta vietata.